C’è da combattere la perdita di vocazione di molti giovani nei confronti della chirurgia.
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Dal “Messaggero”, Ottobre 2020
Il professor Carlini è autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche chirurgiche. Ha scritto numerosi capitoli di libri anche in lingua straniera e una monografia internazionale In inglese sui tumori neuroendocrini.
È il primo chirurgo in Europa ad aver pubblicato ne 2002 studi su linfonodo sentinella del cancro dello stomaco.
È autore dl 80 audiovisivi di tecnica di chirurgia generale e mininvasiva. Ha tenuto oltre 300 conferenze, relazioni, letture e videopresentazioni in italiano e in inglese.
È membro dell'Editorial Board di “Updates In Surgery” (organo ufficiale della SIC).
La sua carriera e caratterizzata da una Importante attività chirurgica. Ha all’attivo oltre 20.000 Interventi come primo operatore, prevalentemente per patologia neoplastica esofago-gastrica, epatobiliopancreatica e colorettae (ma anche tiroidea, mammaria, surrenalica, ecc.) eseguiti per la maggior parte con tecnica mininvasiva. Negli utimi 10 anni ha raggiunto l’importante traguardo di 1000 interventi di resezione laparoscopica per cancro colorettale. Ha effettuato oltre 50 interventi chirurgici in diretta video a congressi, corsi, convegni e lezioni.
Dal “Messaggero”, Ottobre 2020
L’ospedale S. Eugenio di Roma dove opera il professor Massimo Carlini, è un centro all’avanguardia per l’attività chirurgica.
In tale struttura vengono eseguiti oltre mille cinquecento interventi l'anno di chirurgia generale, oncologica e d’urgenza, molti eseguiti in laparoscopia. Tra le modernissime tecnologie presenti presso il centro vi è anche quella che utilizza i sistemi 3D e 4K per gli interventi mininvasivi. Questi e tanti altri aspetti rendono il S. Eugenio un centro di riferimento nazionale per la chirurgia mininvasiva.
Il S. Eugenio infine è convenzionato con le Scuole di Specializzazione in Chirurgia Generale dell’Università di Roma “Sapienza”, per la didattica e la formazione degli specializzandi, i futuri bravi chirurghi del nostro Paese.
Da “La Repubblica Roma”, del 23 Ottobre 2020
C’è da combattere la perdita di vocazione di molti giovani nei confronti della chirurgia.
L’evento dal titolo “La Chirurgia Italiana non teme le avversità”, ha avuto uno straordinario successo. Il 122º Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia (SIC) - dal 15 al 17 ottobre - per la prima volta via web ha registrato 1.100 partecipanti online.
La grande valenza scientifica delle sessioni e dei relatori, il saluto del ministro Speranza all’inaugurazione e la tavola rotonda conclusiva con Vespa, Gaudio, Sileri, G. Letta, De Paolis, De Bac e altri, hanno sottolineato l’ottima riuscita dell’evento. Durante i lavori congressuali, con un voto molto partecipato di tanti chirurghi prevalentemente ospedalieri, ma anche universitari e dell’ospedalità privata giunti a Roma da ogni regione d’Italia, si sono svolte le elezioni per il rinnovo dei Consiglieri e del Presidente.
Il Professor Massimo Carlini è stato eletto all’unanimità Presidente. Sarà “Incoming President” per il biennio 2020-2022 e affiancherà l’attuale Presidente in carica, il Professor Francesco Basile. Nel triennio 2022-2025 Carlini sarà a sua volta Presidente in carica.
Nato a Roma nel 1957, Carlini si è laureato a Roma nel 1982. È specialista in chirurgia generale, oncologica e d’urgenza. Il suo maestro è stato il Professor Eugenio Santoro, con il quale ha lavorato prima come assistente presso l’ospedale Cristo Re di Roma fino al 1989 e poi come aiuto presso l’Istituto Nazionale Tumori “Regina Elena” di Roma dal 1990 al 2003.
Attualmente il neopresidente è primario chirurgo dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma dal 2003 e presso lo stesso ospedale dal 2008 è anche direttore del dipartimento di chirurgia.
Una delle sfide che Carlini intende affrontare alla presidenza della SIC è conciliare due aspetti contrastanti della Sanità: da un lato la necessità di contenere la spesa e dall’altro il mantenimento di un costante aggiornamento tecnologico per assicurare al paziente un sempre crescente livello di cura.
Sullo stesso piano c'è anche la volontà di contrastare la diffusa perdita di vocazione che riguarda molti giovani professionisti, disincentivati dal fatto che una nobile professione come quella del chirurgo non sia adeguatamente riconosciuta e valorizzata.
Motivare i giovani a specializzarsi in chirurgia deve essere un obiettivo anche della SIC, convinzione in cui Carlini crede fermamente. Un altro proposito infine è quello di rendere i chirurghi sempre più credibili nei confronti delle istituzioni e della società civile, facendo anche in modo che quest’ultima non li identifichi come responsabili di un sistema in difficoltà.